In occasione dell’ottavo centenario dell’incontro di san Francesco con il sultano al-Kamil, i frati francescani OFM della Fraternità internazionale per il Dialogo ecumenico e interreligioso in Turchia, hanno organizzato un pellegrinaggio con una fraternità dei Dervisci – musulmani di Istanbul “Galata Mevlevi”. A questo pellegrinaggio ha partecipato anche sr Miriam Oyarzo, fmsc della fraternità di Büyükada in Turchia. Tra la confraternita dei Dervisci e i frati francescani di Istanbul c’è una amicizia incominciata da diversi da anni tra p. Gwenolé Jeusset e il Dedé Nail Kesova, maestri spirituali di questo gruppo.
Il pellegrinaggio, si è svolto dal 9 al 14 marzo 2019, e ha avuto come tappe significative: Lyon, Nantes e Parigi. Grande organizzatore di questo evento è stato Fr. Gwenolé Jeusset, OFM, che è stato membro della fraternità in Turchia, e che ora vive in Francia (Nantes). Padre Gwenolé ha ancora a cuore il dialogo e continua a tenere contatti con tante persone per sensibilizzare ogni comunità al dialogo ecumenico ed interreligioso. Sia a Lyon e che a Nantes, le giornate sono trascorse tra incontri con le comunità locali, le conferenze tenute da p. Gwenolé Jeusset. Egli ha parlato ovunque di quanto sia stato importante l’incontro di San Francesco con il Sultano da poter oggi celebrare e commemorare questo evento che ha offerto una nuova modalità per poter “incontrare” l’altro pur nella diversità, nel pericolo e in situazioni di conflitto. Al centro del nostro pellegrinaggio è stata la celebrazione interreligiosa tra i francescani e i dervisci. La celebrazione è incominciata con l’ingresso di tutti i due gruppi in processione per continuare con l’ascolto reciproco e la preghiera fatta insieme invocando la Pace e la fraternità. I francescani hanno pregato il Padre San Francesco e invocato Dio con la preghiera di San Francesco: le Lodi di Dio Altissimo. Dopo hanno pregato Dio Padre per l’unità del genere umano e per la pace del mondo, è stata invocata la protezione della Santissima Madre di Dio, Maria. E’ seguito poi il momento del “Semâ” o la danza dei Dervisci che è ricca di simboli e ha il fi ne di aiutare la mente ad essere completamente rivolta all’Amore verso Dio. In questo viaggio in cui si è ricordato un incontro tra due persone che hanno scritto la storia e ci hanno dimostrato come l’incontro può aprire non solo strade ma menti e cuori, si è celebrata “l’amicizia” in semplicità francescana tra queste due fraternità. Auguro che tutte le celebrazioni di questo evento portino frutti duraturi e veraci e che si possa così “incontrare” i nostri fratelli senza pregiudizi e costruire ponti e abbattere le barriere della paura e dell’indifferenza.
- sr Miriam Oyarzo, FMSC
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