“La presenza dei profughi e rifugiati, nonostante la loro situazione di angoscia e povertà, ha per noi un valore di testimonianza di fede”. Lo ha detto questa sera monsignor Rubén Tierrablanca, vicario apostolico di Istanbul, ad un incontro sui profughi e rifugiati in Turchia organizzato dalla Comunità siriana cattolica a Istanbul. Presente anche Sua Santità Bartolomeo I e altri esponenti delle diverse Chiese. “Sappiamo – ha proseguito mons. Tierrablanca – che la Turchia è un paese di accoglienza. Per noi questa solidarietà diventa una grazia”. Di qui l’importanza di collaborare tra diverse Chiese e religioni “per dare il nostro contributo a partire del Vangelo” perché “preghiera, digiuno ed elemosina sono atti di giustizia”. Per questo, “la nostra preghiera vuole intensificarsi e noi vogliamo promuoverla insieme negli incontri ecumenici e interreligiosi. E le privazioni non sono solo per risparmio e incremento del conto bancario, ma di solidarietà con i più poveri, con quelli che davvero digiunano”. Infine l’elemosina: “per quanto possibile non dovrà essere solo di avanzi, ma di vera risposta ai fratelli e sorelle bisognosi”. “Ci sono diversi enti e associazioni che si muovono in tutto il paese, dal governo alle nostre attività per motivo religioso, fino agli spiccioli dati sulla strada. Ma attenzione – il monito del vicario -: la generosità cristiana non deve diventare una ideologia neppure deve essere fatta per immagine mediatica. E’ vero che in Siria la crisi di violenza è enorme, ma ugualmente la popolazione irachena, afgana e iraniana e tanti paesi africani e asiatici soffrono e attendono una nostra risposta”. Infine il rinnovato “impegno di solidarietà” del vicariato apostolico d’Istanbul in tutte le iniziative e attività umanitarie.
Turchia: mons. Tierrablanca (vicario Istanbul), solidarietà verso profughi e rifugiati che sono “testimonianza” e “grazia” | AgenSIR