martedì 13 gennaio 2015

La pace nel Corano. Appunti di lavoro, in Italia Francescana.

Un interessantissimo articolo della prof.ssa Ida Zilio-Grandi dell'Università Ca' Foscari di Venezia, è stato pubblicato sulla rivista dei Cappuccini "Italia Francescana".
"[...]Conviene chiedersi subito fino a che punto, in generale e nella fattispecie del Nome in questione, i contenuti dell’arabo salām corrispondano a quelli dell’italiano “pace” . In effetti, secondo i più autorevoli lessicografi della classicità, il primo significato di salām è “salvezza, sicurezza, immunità o libertà da colpe, difetti e vizi” . Per converso, se consideriamo con attenzione il termine italiano pace, la cui etimologia rimanda alle idee di “legare”, “collegare” e “saldare” - si ricordi che pax è affine a pactum - e se richiamiamo alla mente i suoi significati più immediati - assenza di guerre e di conflitti, concordia, armonia di intenti – dobbiamo ammettere che salām e pax sono piuttosto lontani l’uno dall’altro. Salām è prossimo invece al latino salus, che vale appunto per “integrità” e “incolumità” e, di qui, per “salvezza” e “salute”.
Non a caso, nella proposta dei commentatori coranici, Dio è al-Salām non perché possieda o doni pace nel senso più consueto della parola, ma a motivo della Sua perfezione (kamāl) , perché è sano e salvo (dhū al-salāma) da vizi carenze e infermità; e anche perché preserva incolumi (sallama) le Sue creature dall’ingiustizia da parte Sua ; e, ancora, perché è colui che in paradiso saluta (al-musallim) i Suoi servi, come peraltro è detto nella sura Yā-Sīn (Corano 36,58)...". - Zilio-Grandi Ida, La pace nel Corano. Appunti di lavoro, in Italia Francescana, 90/2-3(2015), pp. 235-247